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nomina giudiziale amministratore: non può esservi soccombenza

il procedimento per la nomina giudiziale di amministratore ha natura di volontaria giurisdizione e pertanto non è soggetto all’applicazione del principio  di soccombenza, con conseguente condanna alle spese, neanche ove la domanda sia respinta.

E’ quanto ha di recente statuito la suprema corte (Cass.civ. sez. VI ord. 20 gennaio 2022 n. 1799): “il procedimento per la nomina giudiziale dell’amministratore di condominio si caratterizza, pur in presenza di situazioni di contrasto tra i condomini, per essere finalizzato esclusivamente alla tutela dell’interesse generale e collettivo del condominio, con l’effetto che con riguardo ad esso non trovano applicazione le regole di cui agli artt. 91 e seguenti cod. proc. civ., che postulano l’identificazione di una parte vittoriosa e di una soccombente in esito alla definizione di un conflitto di tipo effettivamente contenzioso (Cass. n. 25336 del 2018; Cass. n. 5194 del 2002).”

© massimo ginesi 28 gennaio 2022

tich nath han

il 22 gennaio 2022 se n’è andato un piccolo grande uomo…

“Guarda una nuvola nel cielo azzurro. Ora si mette a piovere e la nuvola non la vedi, ma c’è: è diventata la pioggia. Non si passa da qualcuno a nessuno, da qualcosa a niente. Tutto evolve. Quando rimuovi concetti come nascita e morte, inizio e fine, diventi libero. E smetti di avere paura”.

Che il nostro messaggio sia la nostra stessa vita

 

vizi delle parti comuni e annullamento del contratto di vendita

un condomino vende la propria unità immobiliare, tacendo all’acquirente che sussistono significativi problemi alle parti comuni (nella specie legati alla presenza di una falda idrica che costringe a interventi di consolidamento dei pilastri).

l’acquirente, una volta stipulato l’atto e divenuto proprietario e residente nel fabbricato, si avvede del grave problema e agisce per l’annullamento del contratto, proponendo domanda dinanzi al Tribunale di Torino; il venditore si costituisce chiamando in garanzia il Condominio, a suo avviso responsabile di non aver eliminato detti vizi.

Il giudice (Trib. Torino 14.1.2022 n. 133) annulla il contratto ma respinge la domanda nei confornti del condominio, ritenendo che il motivo della risoluzione del vincolo vada identificato unicamente nella condotta fraudolenta del venditore; il provvedimento, parziale, è interessante e merita integrale lettura.

Trib_Torino_vizi_condominio

© Massimo Ginesi 21.1.2022

L’ira del filosofo Agamben: “In Italia c’è stato un golpe”

https://www.nicolaporro.it/lira-del-filosofo-agamben-in-italia-ce-stato-un-golpe/

Sugli intellettuali italiani è meglio non parlare, perché è vergognoso. Io credo che bisogna rendersi conto che in Italia è stato attuato, con il pretesto del terrore sanitario, un vero e proprio colpo di Statogestito dalle stesse autorità del Paese. Tutti i principi del diritto, e anche della convivenza politica, sono stati fatti saltare uno dopo l’altro. Abbiamo lo stato di emergenza invece della legge. Abbiamo l’informazione imposta invece del libero dibattito. La tecnica invece della politica. Abbiamo la distanza, il sospetto e la discriminazione invece della solidarietà della convivenza. Insomma: i principi della convivenza e del diritto sono venuti meno.

Il green pass non significa libertà

Mi pare che stiano cambiando l’idea stessa di libertà e l’idea stessa di diritto. Due esempi semplici: primo, il green pass. Il green pass fa parte di quel modello politico chiamato “libertà autorizzate”. Di cosa si tratta? L’autorizzazione di un diritto è un atto che non concede nuovi diritti, ma autorizza l’esercizio di quelli già esistenti. Come la libertà di uscire di casa, andare al ristorante o prendere il treno. Diritti elementari che adesso hanno bisogno di una autorizzazione per essere esercitati. Ed è qui che si vede la cecità delle personeche pensano che il green pass sia un principio che garantisce la libertà quando la libertà autorizzata non è più una libertà, in quanto può essere revocata da chi ha dato l’autorizzazione.

Cancellata la certezza del diritto

L’altro punto riguarda la natura stessa del diritto. Per definizione il diritto deve essere certo: non esiste legalità senza certezza del diritto. Ora, se invece, come sta avvenendo, il governo interviene ogni 15 giorni su un problema, cambiando continuamente le regole, non c’è più legalità. Questo fenomeno non rientra nella legalità. Un diritto incerto non è un diritto. È un cambiamento enorme perché la gente si sta abituando. Per vivere, rispettando la legge, occorre che i cittadini sappiano quale è la legge e che questa sia stabile. Altrimenti si cade in uno stato di illegalità.

Il colpo di stato

Questi due concetti sono importanti. Siamo entrati in questo colpo di stato, che è già avvenuto. Cambieranno il nostro concetto di libertà e di diritto. In fondo questo modello che fa emergere una situazione illegale insieme a quella legale, l’assenza di norme accanto alle norme, è quello che gli studiosi definivano lo stato nazista. Cioè uno stato duale: da una parte sembra che lo stato sia ancora operativo, mentre dall’altro emergono nuovi poteri esterni che poi sono quelli che in realtà decidono.

La cecità delle persone [sulla falsa libertà delle persone] procede insieme all’informazione imposta. Il governo tra i vari decreti legge ne ha emanato anche uno che finanzia i giornali che pubblicano le informazioni del governo sul coronavirus. Tutti i giornali hanno preso questi fondi. Credo che un giorno gli storici guarderanno a questo momento come un momento della storia in cui i giornalisti hanno dato prova della più vergognosa e infame complicità con l’amministrazione pubblica.

Giorgia Agamben, IV Congresso dell’Associazione Radicale Diritti alla Folliadel 13 novembre