la cassazione enigmistica…

le pronunce della corte di legittimità racchiudono principi di diritto che vengono usualmente espressi in massime, per la predisposizione delle quali – atteso il grande rilievo che riveste la corretta espressione e diffusione del principio interpretativo – esiste un apposito ufficio presso la Cassazione.

Nel web non è tuttavia difficile incrociare  chi si diletta a riportare il senso di sentenze ed ordinanze, con uno spirito più degno di Bartezzaghi che del giurista.
Del resto per la stagione estiva i cruciverba ed i rebus sono da sempre ottimi alleati…

ecco due simpatici esempi di tali versioni della cassazione enigmistica

questa la massima ufficiale della prima

questo il principio di diritto espresso nella seconda, che non risulta massimata

ove si intenda controvertere sull’esistenza, o meno, in ordine ad una serie di unità immobiliari integranti porzioni di un complesso edilizio, di un condominio unico e distinto dal sovrastante complesso immobiliare, e, quindi, sulla riconducibilità di talune delle strutture della costruzione di cui si tratta alle parti comuni dell’edificio condominiale di cui all’art. 1117 c.c., con conseguente ripartizione delle spese tra i proprietari delle varie unità, è necessaria la partecipazione di tutti costoro a ciascuna delle fasi del giudizio, in una situazione di litisconsorzio necessario.

© massimo ginesi 1 agosto 2018

la servitù servente e la servitù dominante…

 

in diritto la forma non è un inutile orpello ma un ben preciso requisito che vale ad identificare aspetti sostanziali della fattispecie.

La definizione di servitù servente e di servitù dominante è in effetti straordinaria, specie se usata da chi si definisce ‘centro studi nazionale’.

Non è comunque difficile reperire nel web indicazioni corrette ed utili alla risoluzione del problema.

@ massimo ginesi 10 luglio 2018

 

spigolatura, raspollatura, Eco, il condominio e il web…

accade in questi anni futuristici (specie per me che sono cresciuto battendo affascinato i tasti  della Olivetti Ico di mio padre) di girare stupiti per il web, ancora ammirati dalla rapida e copernicana evoluzione dei costumi, dalla massa di dati disponibili, dalla facilità di editazione  di commenti e testi, dalla infinita massa di scritti, studi, nozioni  utilizzabili con grande facilità…

Gli ultimi venti anni sono stati un balzo in qualcosa che nessuno, prima, avrebbe potuto facilmente immaginare. Giusto una trentina di anni fa mi laureavo, con una tesi   scritta con un Commodore64, qualcosa che era potente un millesimo  dell’ultimo dei cellulari scarsi oggi in circolazione ed in compenso era grande dieci volte tanto.

E proprio la mattina della discussione della tesi si scherzava con un compagno di corso marchigiano – chissà dove sarà finito – sulla spigolatura e la raspollatura, due reati tipici di tempi già allora da molto tramontati, e che richiamano prassi e attività che si ponevano come anello ultimo della catena di utilizzazione di un bene.

(Bozzini, il furto  campestre, Bari 1977)  

Ebbene, oggi chi ara il web alla ricerca di notizie e di dati, per studio, per professione, per aggiornamento, per esigenze editoriali o scientifiche, spesso e involontariamente inciampa in autentiche perle, che meritano di non essere trascurate.

Un pò come quelle spighe sfuggite al raccolto e che gli spigolatori e i raspollatori andavano invece a cercare di proposito.

Una volta di più, da queste “arature”, emerge quanto il web e la sua impressionante massa di dati, in assenza di solide cognizioni in capo a chi lo utilizza , possa essere pericoloso e fuorviante.

Del resto solo pochi anni fa  Umberto Eco aveva preconizzato i possibili inconvenienti della “cultura” virtuale: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E’ l’invasione degli imbecilli”

 

© massimo ginesi 9 luglio 2018